Con il termine anoressia sessuale ci si riferisce alla perdita totale e prolungata del desiderio sessuale da parte di uno dei due partner, unitamente alla perdita dell’immaginario erotico sia esso volontario o involontario.
Alcune ricerche indicano che il 33% delle donne manifesta questo disturbo nell’arco della vita, mentre solo il 16% degli uomini. La peculiarità del disturbo rende complessa la discriminazione tra un momentaneo calo del desiderio e la patologia le cui cause sono multifattoriali.
Dallo studio dei casi, un aspetto particolarmente interessante sembra presentarsi con una certa frequenza nelle storie di questi pazienti: una sorta di ribellione all’uso/abuso del corpo. Questi pazienti hanno inoltre in comune intelligenza, raffinatezza intellettuale, elevata cultura e un peculiare gusto estetico (che sovente si riflette nel loro aspetto) e sembrano voler affermare il loro valore a prescindere dall’aspetto, chiedono e si aspettano di avere un partner alla loro altezza che possa comprendere chi sono davvero, prima di lasciarsi andare al piacere del corpo.
Inoltre, altro denominatore comune è la vulnerabilità affettiva e sessuale: i pazienti sanno infatti che l’esperienza relazionale prescinde la loro volontà e il loro impegno, e questo li spaventa. Per vivere un’esperienza affettiva e sessuale è naturalmente necessario “un altro da sé” e questo espone enormemente l’individuo e prescinde dal valore personale.
Affrontare il problema dal punto di vista psicologico significa acquisire consapevolezza e liberarsi delle trappole che impediscono di vivere una sessualità appagante.
La Vallée
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