Il timore di essere osservati o giudicati mentre si svolgono alcune normali attività è un disagio piuttosto diffuso: dal sostenere colloqui di lavoro, al parlare di fronte ad un pubblico più o meno esteso, dal mangiare in presenza di sconosciuti allo sfuggire lo sguardo altrui… Sono tutte manifestazioni di quella che è possibile definire ansia sociale.
Può accadere di accorgersi di vivere con difficoltà alcune situazioni in particolari momenti di vita e non altri. Esistono alcune strategie che possono aiutare ad affrontare il problema o a ridurne la portata; tuttavia un’esplorazione di ciò che ha determinato l’insorgere della difficoltà può rivelare importanti considerazioni. Iniziare un percorso psicologico può essere un valido aiuto, ma sovente ci si trova in situazioni di “emergenza” in cui magari il giorno dopo c’è un incontro importante che non si può rimandare o un evento cui non si può mancare.
E’ facile in queste circostanze che le persone ricorrano a farmaci, tentino di costringersi a non provare ansia o imbarazzo o ancora ricorrano all’assunzione di alcool per sentirsi più disinibiti. Questi accorgimenti sono controproducenti per diversi motivi: in primis poiché il sintomo disturbante che ci affanniamo ad allontanare ritornerà a presentarsi con sempre maggiore veemenza, in secondo luogo il rischio è di aggiungere un ulteriore problema che ci si troverà a dover gestire.
Il comportamento più efficace consiste nell’accettare la momentanea difficoltà, esternarla con una battuta o come premessa alla situazione e, pre e post, provare ad analizzare le sensazioni provate innanzitutto mettendole nero su bianco e poi rileggendole a distanza di tempo.
Quando qualcosa fa paura o mette in difficoltà ascoltare è sovente più efficace dello scappare, entrarci dentro meglio del nascondersi.
La Vallée Notizie
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