Integrazione tra psicologia occidentale e buddhismo: un dialogo sempre più fertile, in grado di offrire un approccio alla salute innovativo e tradizionale al tempo stesso; un modo per integrare le scoperte dei neuroscienziati con la millenaria saggezza orientale.
Fino a qualche tempo era possibile riscontrare due fondamentali orientamenti: da una parte coloro che si affidavano alla scienza e alla psicologia, dall’altra coloro che adottavano una visione più contemplativa e olistica della vita. Oggi non è più così.
La scienza ha consentito l’acquisizione di approfondite informazioni sul funzionamento cerebrale che incontrano le tradizioni e gli insegnamenti buddhisti e che, permettono di applicare in medicina e in psicologia le tecniche apprese dall’Oriente.
Sempre più spesso si sente parlare dell’utilizzo, da parte di psicologi o psicoterapeuti, delle tecniche mindfullness. Con questo termine ci si riferisce alla capacità di essere presenti a se stessi in un preciso momento, alla “pienezza percettiva”, all’attenta e consapevole attenzione priva di giudizio che consente di sentire e percepire le sensazioni e le emozioni nel momento stesso in cui si presentano. Una capacità di vivere pienamente il presente che implica l’allontanamento dagli stimoli negativi e l’apertura alla condivisione con l’altro.
In diverse culture e religioni per raggiungere uno stato di benessere psico-fisico si utilizzano tecniche specifiche come la meditazione, lo yoga, il tai-chi. Daniel Siegel nel suo libro “Mindfullness e cervello” edito da Raffaello Cortina 2009, integra le recenti scoperte scientifiche con le tecniche mindfullness al fine di fornire un supporto scientifico a tali pratiche e spiegarne il funzionamento. La sintonizzazione con noi stessi, raggiungibile attraverso la consapevolezza del momento presente, attiva specifici circuiti cerebrali e induce un’ampia gamma dì effetti benefici, dall’equilibrio emotivo al miglioramento del funzionamento cardiaco, consentendo di affrontare la vita con maggiore equilibrio e chiarezza.
Jack Kornfield autore de ”Il cuore saggio” edito da Corbaccio nel 2008, illustra le potenzialità delle pratiche meditative, della concentrazione e della visualizzazione che possono trasformare le emozioni non salutari. Insegna a calmare la mente e ad aprire il cuore. Queste tecniche possono essere utilizzate per affrontare l’elaborazione del lutto, la riduzione dello stress, disturbi psicosomatici, disturbi alimentari e del sonno.
Lo sviluppo di una nuova cultura e il superamento delle divisioni che la medicina tradizionale ci ha imposto, possono consentire agli individui di migliorare il proprio stato di benessere, vivere la vita pienamente e ritrovare, saggiamente, il proprio cuore.
La Vallée Notizie
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