‘Per un pugno di noccioline’

E passato ormai del tempo da quando un équipe di scienziati fece casualmente una delle più rivoluzionarie scoperte nell’ambito delle neuroscienze. Durante una ricerca che prevedeva, tramite specifica strumentazione, il monitoraggio dell’attivazione delle aree cerebrali di una scimmia al compiere di determinate azioni (in questo caso l’afferrare di una nocciolina) si verificò un inaspettato episodio. Un ricercatore presedistrattamente una nocciolina dal cestino: incredibilmente le cellule della scimmia sottoposte a misurazione si attivarono come se fosse stata lei stessa a compiere quell’azione!

Questo episodio offrì un impulso significativo alle neuroscienze, si scoprì infatti che  i neuroni che si attivano in specifiche aree cerebrali quando compiamo una data azione, si attivano anche quando semplicemente osserviamo un nostro simile compiere la stessa azione. Questa attivazione cerebrale è una sorta di rappresentazione mentale dell’azione compiuta da un altro  che genera una sorta di pre-apprendimento dell’azione stessa.

La attribuzione del termine ‘neuroni specchio’ deriva dalla capacità di queste cellule di attivarsi ‘riflettendo’ le azioni degli altri. L’entusiasmante comprensione del loro funzionamento ha consentito di comprendere come avviene l’apprendimento per imitazione e offre interessanti applicazioni in ambito sportivo.

Alcune ricerche condotte nell’ambito del basket hanno permesso di comprendere  in che modo è possibile anticipare l’azione dell’avversario: i professionisti di una disciplina sportiva grazie alla loro esperienza, sono in grado di leggere il movimento dell’avversario e anticipare a livello cerebrale le fasi successive dell’azione rendendo così possibile una reazione anticipata. Più volte lo sportivo ha provato una specifica esperienza maggiore sarà il gradi di precisione con cui sarò in grado di prevedere l’azione.

Alcuni scienziati dell’University College di Londra hanno scoperto che il sistema neurale reagisce in modo differente se chi osserva è in grado di compiere il movimento osservato. Questa scoperta ha suggerito l’opportunità di continuare ad allenarsi mentalmente quando infortunati o temporaneamente costretti ad una sospensione dell’attività sportiva.

Immaginare le azioni sportive ed osservare atleti compierle efficacemente equivale a creare una rete di connessioni neuronali che rende possibile i nostri atti motori, e che consente una performance di elevata qualità. Alcuni programmi di allenamento prevedono infatti un’alternanza tra training motorio,  osservazione delle azioni (studio degli schemi)  ed un programma individuale di  visualizzazione del movimento.

La ripetizione di sequenze in allenamento consente di stimolare la neuroplasticità attraverso l’attivazione di processi neuronali che generano un nuovo schema mentale, che consentirà di riprodurre il movimento con sempre maggiore facilità e velocità.

La Vallée Notizie