La psicologia dello sport consente di intervenire efficacemente sulla performance sia negli atleti di alto livello applicando strategie di intervento finalizzate all’ottimizzazione dell’azione sportiva, sia nei dilettanti applicando strategie comportamentali e attitudinali.
Le emozioni rappresentano un fattore discriminante di successo o insuccesso nello sport in allenamento e in competizione. A parità di preparazione e potenzialità un’efficace gestione delle emozioni può consentire o meno di superare i propri limiti e quelli dell’avversario.
La stesura del “Profilo emozionale dell’atleta”, uno strumento sviluppato nell’ambito della psicologia sportiva, consente l’individuazione delle emozioni positive e negative durante una prestazione eccellente e una meno performante. Il test consente una riflessione da parte dell’atleta sui propri stati d’animo e una successiva elaborazione.
Ad esempio negli sport di precisione è necessario mantenere uno stato di calma per evitare che tensioni muscolari possano interferire con l’azione sportiva; negli sport di resistenza è fondamentale conoscere le proprie emozioni e sensazioni per rinforzare progressivamente la motivazione; negli sport da combattimento ci si confronta in primis con le proprie paure e stati d’animo e poi con l’avversario…
Applicando il modello della zona ottimale, lo psicologo dello sport richiede all’atleta di selezionare con quanta più precisione possibile le emozioni provate in gara per poi definirne l’intensità sulla griglia di Borg. A partire dai dati ottenuti sarà possibile sviluppare un approccio di lavoro collaborativo finalizzato al riconoscimento e alla gestione della emozioni nonché al loro utilizzo per modificare la performance.
La Vallée Notizie