Il test di Blacky è uno strumento proiettivo-narrativo adatto a bambini e adulti di notevole utilità per lo psicologo clinico che si appresta ad una valutazione psicodiagnostica sia essa finalizzata ad un intervento terapeutico, sia in caso di consulenza tecnico- peritale.
Nel primo caso, ovvero qualora venga richiesto un sostegno psicologico è importante acquisire informazioni specifiche per orientare e personalizzare l’intervento. Nel caso di richiesta di consulenza da parte di avvocati, giudici, servizi socio-familiari il test offre la possibilità di delineare il vissuto relazionale familiare e descrivere con accuratezza il funzionamento dei soggetti coinvolti. Per i servizi di mediazione familiare e scolastici il test si rivela una preziosa fonte di indicazioni.
Il test fa riferimento alla teoria dello sviluppo psicosessuale e alla teoria delle relazioni oggettuali, in sintesi consente di raccogliere informazioni sulla qualità delle relazioni primarie, del clima emotivo, del sé, della qualità della rabbia e la gestione della stessa ai fini evolutivi e di agevolare l’identificazione patogenetica.
Lo strumento consiste nella somministrazione di una serie di tavole con precise rappresentazioni grafiche che elicitano la narrazione del paziente. La modalità di somministrazione classica è stata negli anni modificata sino ad arrivare all’applicazione di un protocollo sperimentale che consente di ottimizzare l’utilizzo dello strumento.
Come per tutti gli strumenti diagnostici ad elevato potenziale è necessaria una specifica formazione professionale e un aggiornamento costante delle competenze. Se questi accorgimenti vengono adottati allora è possibile e auspicabile l’integrazione delle conoscenze attraverso la collaborazione dei servizi esistenti, perché i pazienti e gli utenti possano beneficiare di una qualità reale, aggiornata e fondata su solide e comprovate competenze.
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