La delicatezza delle informazioni fornite dai testimoni oculari in ambito giuridico richiede necessariamente competenze specifiche nella raccolta della testimonianza stessa. Sovente coloro che si occupano di interrogare i testimoni utilizzano metodi non standardizzati basati principalmente sull’esperienza sia per quanto riguarda gli adulti sia per i minori, pur adottando in questi casi le dovute precauzioni.
Da tempo negli Stati Uniti sono state messe a punto delle efficaci tecniche di ricostruzione del profilo criminale, di interrogatorio dei testimoni, di vittimologia e di analisi della scena del crimine.
In Italia si riscontra una maggiore eterogeneità nella condotta operativa, anche se attualmente si osserva uno sforzo congiunto da parte dei diversi professionisti coinvolti (forze dell’ordine, psicologi, consulenti, magistrati, avvocati) finalizzato a creare delle best practices.
L’intervista cognitiva è una nuova tecnica di interrogatorio in grado di supportare a livello relazionale e cognitivo coloro che per la propria professione necessitano di agevolare il ricordo del testimone e ridurne al minimo le interferenze. La tecnica è essenzialmente fondata sulla costruzione di un’alleanza con il testimone, l’attivazione di immagini mentali, il racconto libero, domande basate su tecniche di memoria riferite alle immagini precedentemente costituite, narrazione inversa e mantenimento dell’alleanza.
Alcune ricerche indicano come questo strumento sia in grado di aumentare di più del cinquanta per cento l’accuratezza della testimonianza rispetto ad altre modalità con notevoli vantaggi.
La Vallée Notizie
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