La tutela della salute dei lavoratori è attualmente oggetto d’attenzione per le cronache, che ricordano come la sicurezza sul luogo di lavoro sia un aspetto cruciale e irrinunciabile, e per le nuove disposizioni normative che introducono la tutela della dimensione psicologica.

Il Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 del Testo unico sulla sicurezza, dispone infatti l’obbligo per le organizzazioni di valutare anche i rischi per la salute derivanti dallo stress lavorativo. Entro dicembre 2010 ogni azienda dovrà essere in grado di valutare il livello di stress dei propri dipendenti e collaboratori e prevedere eventuali interventi.

Tale provvedimento non solo garantirà il diritto alla salute e maggior benessere individuale (la priorità per il lavoratore – di ogni livello di carriera), ma consentirà anche una riduzione dei costi per le aziende (la priorità per il management).

Il malessere organizzativo può incidere significativamente sulle assenze, sul turn-over dei collaboratori, sul numero di errori, sulla produttività e sullo sviluppo. A livello personale lo stress può influire su diverse aree di funzionamento: cognitiva, emotiva, corporea e comportamentale.

Tutti o quasi hanno potuto sperimentare malumore, preoccupazione, ansia, rabbia legate alla sfera professionale. Se trascurati questi sintomi possono sfociare in depressione, disturbi di ansia e/o di panico, sfiducia, apatia.  Alcuni potranno aver sperimentato difficoltà di concentrazione o di memoria, negatività; altri avranno accusato disturbi somatici quali mal di testa, insonnia, stanchezza, tachicardia; altri ancora avranno modificato le proprie abitudini alimentari o sociali, abusato di caffeina, osservato un calo del desiderio sessuale… Tutti i sintomi sopra descritti possono essere (ricordiamo: non necessariamente!) espressione di stress.

Ebbene: non è questa l’unica possibilità! E’ possibile lavorare e stare bene, essere gratificati da una professione che abbiamo scelto e per la quale abbiamo studiato o soddisfatti per un lavoro che ci consente di vivere dignitosamente, provvedere ai nostri cari  e dedicarci alle nostre passioni!

Nell’arco di una vita il tempo dedicato al lavoro è molto, è nostro dovere occuparcene, ma è anche dovere delle organizzazioni presso cui lavoriamo. Il coraggio è necessario: da parte delle aziende affinché possano investire in questo senso non solo per adempiere ad un obbligo di legge, ma con la convinzione di un  cambiamento possibile; da parte dei lavoratori perché non abbiano timore di difendere il proprio diritto ad una vita sana!

Il lavoro è indispensabile, ricordiamo che il miglior regalo che possiamo fare a noi stessi è avere il coraggio di renderlo migliore, cambiarlo, lasciarlo se necessario. Quando la cultura del lavoro sarà realmente tale la nostra vita e quella dei nostri figli sarà migliore.

La Vallée Notizie