Sessualità: il disturbo del desiderio ipoattivo può riguardare sia gli uomini sia le donne, può verificarsi indipendentemente dal variare del partner oppure presentarsi solo in determinate circostanze così come può essere permanente o acquisito.

Solitamente la persona che presenta un basso livello di libido non ne è consapevole oppure non lo reputa un problema (in modo particolare quando è sempre stato così); è spesso il partner con le sue rimostranze e il suo disappunto a condurre il paziente a richiedere una consulenza professionale.

Ci sono alcune patologie organiche che possono causare il calo della libido ad esempio malattie endocrine quali la malattia di Addison o la sindrome di Cushing, malattie dell’ipofisi, della tiroide così come l’assunzione di alcuni farmaci antipertensivi, antinfiammatori, antidepressivi e l’assunzione di sostanze alcoliche e stupefacenti. E‘ pertanto raccomandabile un consulto con il proprio medico che potrà escludere tali cause o prescrivere ulteriori accertamenti.

Eventuali cause psicologiche possono consistere in un’educazione familiare o religiosa particolarmente rigida, una difficoltà nel perdere il controllo, ansia, scarsa autostima in particolare se costruita sull’aspetto fisico, timore di una gravidanza, omofobia.

Con un certa frequenza il calo del desiderio si manifesta nella così detta “Sindrome del vedovo o della vedova”, ovvero quando il paziente prova un così profondo senso di colpa nei confronti del partner deceduto da non riuscire a provare interesse nell’attività sessuale con il nuovo compagno.

Ci sono però diversi casi in cui le cause vanno ricercate all’interno della relazione di coppia: mancanza di comunicazione, difficoltà a far coincidere l’amore con la sessualità, conflitti non elaborati, mancanza di attrazione, scarse abilità sessuali.

Per la complessità eziopatogenetica si rende necessaria un’accurata valutazione diagnostica che possa individuare i fattori biologici, psicologici e interpersonali e su di essi intervenire.

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