L’interesse della psicologia nelle patologie degenerative progressive si rivolge frequentemente all’influenza dello stile di coping del paziente quale possibile fattore rilevante nel decorso della malattia.
Ogni patologia cronica implica un necessario e complesso percorso di adattamento da parte del paziente che, obbligato a ripetuti e costanti compromessi subisce un forte stress che influisce in modo importante sulle acuzie e sulle ricadute.
Con il termine strategie di coping ci si riferisce normalmente alle modalità e alle strategie con cui gli individui tentano di gestire eventi traumatici o situazioni quotidiane stressanti con un duplice obiettivo: ridurre il rischio di conseguenze dannose e contenere reazioni emozionali negative.
Nel primo caso si tratta di coping focalizzato sul problema, in cui l’individuo attiva una serie di comportamenti attivi finalizzati ad esempio ad incrementare le proprie conoscenze, parlare con persone che condividono le stesse difficoltà, informarsi sui centri e cliniche specializzate… nel secondo caso si parla di coping centrato sulle emozioni, ovvero le risorse del soggetto sono utilizzate prevalentemente per modulare l’impatto emotivo generato dalla situazione tramite meccanismi di autocontrollo, diniego, distacco, assunzione di responsabilità o rivalutazione positiva..
Alcune persone in risposta ad eventi stressanti tendono ad attribuirne la causa al destino, alla fatalità o al volere divino, altri possono reagire cercando il supporto sociale … Alcuni studi rivelano come uno stile di coping centrato sul problema sia correlato ad un migliore adattamento del paziente che soffre di patologie degenerative in termini di riduzione dello stato di ansia, migliore tono dell’umore e benessere psicofisico.
Il coping centrato sulle emozioni, l’evitamento in particolare, risulta correlato a scarso adattamento e una ridotta qualità di vita.
Solitamente le strategie di coping sono influenzate dalla rappresentazione della malattia del soggetto, ovvero dalle personali teorie implicite che il paziente utilizza per spiegarsi la propria malattia in termini di causalità, conseguenze, durata e possibilità di cure. Tale rappresentazione non coincide necessariamente con le spiegazioni del medico curante, ma costituisce un aspetto che deve necessariamente essere preso in considerazione e indagato con strumenti e competenze adeguati.
Le informazioni acquisite dallo psicologo psicodiagnosta forniscono un importante supporto all’equipe curante, al paziente e ai suoi familiari.
La Vallée Notizie
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