Nonostante l’utilizzo del telefonino alla guida sia vietato, è quotidianamente possibile osservare un numero assai elevato di trasgressori.
Naturalmente, ogni individuo ritiene il proprio comportamento non grave perché “non abituale”, “perché è un utilizzo reso necessario dal lavoro”, “perché si tratta di un emergenza”, “un ritardo” o semplicemente perché si ritiene che le proprie abilità di conducente non vengano meno in tale circostanza.
Questo comportamento oltre a costituire un’infrazione al codice è estremamente pericoloso perché indipendentemente dalle abilità o dall’esperienza del conducente mette a serio rischio l’incolumità altrui: l’alterazione delle funzione cognitive è stata infatti scientificamente dimostrata anche su piloti esperti. Ciò dovrebbe, unitamente alla responsabilità e al rispetto della legge, rappresentare un efficace deterrente, ma non è cosi…
Alcuni cittadini hanno proposto un metodo semplice ma efficace (che in tempi di crisi costituisce altresì un’utile per la comunità) per agire sulle coscienze più refrattarie: si incaricano degli ausiliari, dei giovani studenti o del personale in formazione per vigilare e fotografare i trasgressori sul territorio, in particolare nei pressi di rotatorie, passaggi pedonali, incroci, pubblici trasporti… L’obiettivo è acquisire una testimonianza dell’infrazione per consentire alle autorità competenti di applicare, successivamente, sanzioni pecuniarie. La comunità acquisirebbe così entrate economiche che potrebbero essere investite per la remunerazione delle risorse impiegate e quindi creare occupazione temporanea, nonché per ulteriori interventi di sicurezza stradale contribuendo ad una educazione di civiltà.
E’ necessario valutare come e se tali interventi potrebbero inserirsi nel contesto legislativo di pertinenza, in alternativa, individuare diverse forme di intervento per promuovere una cittadinanza attiva e civile.
Perché un comportamento possa diventare acquisito e diventare parte integrante di una coscienza collettiva è necessario molto tempo, ma l’emergenza stradale non consente ulteriore tergiversare: è necessario un piano integrato: certezza della sanzione per ogni trasgressore (più elevata sarà la sanzione pecuniaria più chiaro il messaggio) e educazione civica (progetti di sensibilizzazione costruiti su strategie comunicative dedicate per diversi target di utenza) a lungo termine.
La Vallée Notizie