Alla base di una corretta alimentazione non ci sono solo le conoscenze riferite agli alimenti e alle loro caratteristiche, ma anche gli atteggiamenti mentali. Questi ultimi infatti, determinano le modalità secondo cui una persona riesce, più o meno, ad aderire ad uno stile alimentare.

Seguire un piano alimentare sia esso finalizzato al raggiungimento dell’adeguato peso corporeo, piuttosto che conseguenza di una patologia specifica, richiede oltre a determinazione e impegno, anche alcuni prerequisiti psicologici.

1. Atteggiamento positivo nei confronti della dieta. Affinché sia possibile aderire con energia e consapevolezza ad uno stile alimentare è necessario che esso sia una scelta e non l’unica opzione. Nessuno ama infatti sentirsi limitato nella propria libertà, pertanto è più proficuo proporre soluzioni alternative al paziente affinché egli possa con libertà compiere la sua scelta.

2. Aspettative positive nei confronti del percorso nutrizionale. E’ fondamentale esplorare le reali aspettative della persona rispetto allo stile alimentare per promuoverne l’aderenza.

3. Percezione di un atteggiamento positivo rispetto alla dieta da parte dei propri cari. Percepire supporto e sostegno dai familiari è fondamentale. Quasi sempre se la famiglia (o il convivente) non adotta a propria volta dei cambiamenti nello stile alimentare, diventa difficile se non impossibile o estremamente faticoso, portare a termine la propria missione.

4. Percezione del controllo di sé. Sentirsi capaci di seguire il nuovo piano alimentare è fondamentale per affrontare con serenità i momenti più difficili.

5. Capacità di problem solving per risolvere adeguatamente i problemi evitando di rassicurarsi o consolarsi con il cibo. Questo accade naturalmente, ma è importante riuscire a discriminare le proprie emozioni per scegliere come, se e quando gratificarsi e in che modo.

La Vallée Notizie