Alcune ricerche nell’ambito della psicologia clinica stanno tentando di individuare i fattori (vulnerabilità genetica e variabili ambientali) che possono favorire l’insorgenza di patologie e disturbi psicologici.
Il disturbo d’ansia e i disturbi del comportamento in particolare, sono stati oggetto di indagine privilegiato probabilmente per la loro incrementale diffusione.
I disturbi d’ansia nei bambini sono sovente correlati a difficoltà scolastiche, scarsa autostima, povere relazioni sociali con i pari e depressione. Il clima familiare dei bambini che presentano un disturbo d‘ansia appare spesso teso e controllante, lo stile genitoriale complesso, iper-protettivo, scarsamente accogliente, alle volte rifiutante. Si ipotizza una trasmissione familiare del disturbo di ansia, ma resta da chiarire se dovuta all’ereditarietà o all’ambiente. Gli studi sui gemelli (monozigoti o eterozigoti) per osservare e studiare la componente genetica sembrano confermare l’ipotesi secondo cui l’influenza genetica nei disturbi di ansia corrisponde ad una percentuale di ereditarietà stimata intorno al 59%.
Le ricerche sui disturbi del comportamento sembrano suggerire un stabilità nei comportamenti antisociali nel tempo, e attraverso le generazioni. il comportamento antisociale sembra essere direttamente associato ad un disfunzionamento familiare: scarse abilità di parenting conducono a maggiore ostilità e all’uso dei ricatti quale strategia educativa, che però, rinforza i comportamenti ostili ed aggressivi. Disciplina e accudimento carenti sembrano essere correlati a disturbi da deficit di attenzione e iperattività, disturbo oppositivo provocatorio e disturbo della condotta.
Tali ricerche dimostrano sempre più come gli scambi comportamentali ed affettivi che avvengono nelle fasi precoci di vita influenzano lo sviluppo e le competenze del bambino. Si afferma quindi il modello teorico e clinico relazionale, che considera il disagio psichico espressione di una disfunzionalità dell’ambiente di cura.
La Vallée Notizie
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