La riabilitazione psicologica dall’infortunio
La riabilitazione psicologica è fondamentale perché l’infortunio nello sport è un evento inevitabilmente destabilizzante per l’equilibrio emotivo dell’atleta.
L’adattamento necessario che ne consegue può suscitare rabbia, senso di impotenza, frustrazione, colpa, dubbi e paure sulla possibilità di poter recuperare lo stato di forma psicofisica precedente o più in generale il ritorno all’attività sportiva stessa.
Talvolta si osserva negli atleti infortunati un rientro all’attività problematico, una conseguente lieve depressione del tono dell’umore e successivamente un abbandonano dell’attività o nei casi più gravi la così detta sindrome del dolore cronico o grief reaction con la conseguente compromissione del funzionamento abituale dell’individuo.
Le reazioni all’infortunio più comunemente riscontrate consistono:
- nella negazione dell’accaduto o non considerazione della sua gravità,
- nel comportamento di evitamento delle persone testimoni dell’incidente o dei compagni di squadra,
- nel rifiuto delle cure mediche o una gestione negativa del rapporto con il fisioterapista della riabilitazione.
Naturalmente la personalità dell’atleta e la reazioni ad infortuni trascorsi possono influire sulla capacità di reazione soggettiva, tuttavia è sempre indicato un intervento riabilitativo fisico e psicologico.
La riabilitazione psicologica dell’infortunio è finalizzata all’elaborazione dell’evento per consentire una sua “archiviazione” nel passato e un investimento sul presente con una proiezione sul futuro.
Attraverso una progressiva e guidata acquisizione di consapevolezza si elaborano in primis i rischi implicati nell’attività sportiva e successivamente si esaminano le fasi dell’intervento riabilitativo al fine di pianificare un adeguato investimento delle risorse implicate.
Solo in seguito, attraverso tecniche di mental training, di immagine corporea e di espressione delle emozioni si conduce l’atleta verso il riconoscimento e il superamento delle proprie paure.