Amor gentile, amor cortese, amore platonico, amore romantico… una parola per tentare, attraverso i secoli, di raccontare un’ineluttabile verità.

Il tema dell’amore è stato fonte di ispirazione per numerose ricerche scientifiche, disquisizioni filosofiche, socio-psicologiche e semplici interventi di saggezza popolare. L’amore coinvolge l’umanità nella sua globalità, assumendo sfumature diverse secondo età, cultura, caratteristiche personali.

Alberoni interpreta l’innamoramento come un processo di destrutturazione-strutturazione che avviene quando gli individui, abbandonato il tentativo di salvare antiche relazioni ormai finite, sono pronti al cambiamento; si crea cosi uno stato nascente, uno slancio verso il futuro fondamentale, che si contrappone alla prospettiva psicoanalitica che legge l’innamoramento come regressione.

Alcuni studiosi hanno definito l’innamoramento come quello stato di stordimento, desiderio, eccitazione e incoscienza necessario alla coppia (e soprattutto alla donna) per avventurarsi nel “folle progetto procreativo”; solo in questo stato di confusione mentale l’essere umano potrebbe intraprendere un percorso di dedizione e sacrificio che inevitabilmente la prole comporta, e rinunciare così, almeno nel primo periodo, a se stessi. Il desiderio, l’attrazione fisica e l’innamoramento, sarebbero quindi solo strategie evolutive finalizzate alla riproduzione e alla sopravvivenza della specie. Una posizione estrema, che afferma la supremazia della natura, che con affascinanti e misteriosi espedienti prosegue il suo corso.

Una nobildonna francese del Settecento, Emilie du Chatelet scrisse: “ Si conosce di più l’amore attraverso l’infelicità che procura, che per la felicità misteriosa che diffonde nella vita degli uomini”

Il libro “Psicopatologia della vita amorosa” scritto da due psicologhe psicoterapeute, edito da Ponte alle Grazie nel 2010, racconta come spesso l’amore è fonte di sofferenza e malessere in quanto inevitabile autoinganno. Attraverso la descrizione di alcuni personaggi, le autrici sostengono che nelle aspettative di eternità, fedeltà, felicità si celano inevitabilmente delusione, rabbia, frustrazione e disperazione.

L’amore ha diverse forme, si possono amare i propri figli più di qualunque altra cosa al mondo, le proprie passioni, il proprio lavoro.. ma quanti di noi sono davvero pronti a rinunciare all’amore romantico?

Esiste, ci sorprende, ci coinvolge.. e sì, può farci molto male, ma ne vale sempre comunque la pena!

Si può imparare ad amare in modo più libero, ad amare senza chiedere nulla in cambio, ad amare e lasciare andare, ad amare e rispettare, ad amare e onorare. Tutti, in fondo al cuore, sappiamo cos’è l’amore e l’invito non è solo di trovare il coraggio per amare, ma anche di restare soli, perché solo quando saremo in grado di restare soli con noi stessi, allora l’amore ci troverà.

La Vallée Notizie